I costruttori: detrazione al 100% per la diagnosi su edifici a rischio e bonus potenziato per i lavori

Detrazione fiscale al 100% per il costo della diagnosi statica – obbligatoria – di edifici, pubblici e privati, nelle aree a maggior rischio sismico (zone 1 e 2). E “sismabonus” del 65% per singoli e condomìni “potenziato” da due novità: un mix di sostegni e contributi (per affrontare il forte esborso iniziale) abbinato a un periodo inferiore agli attuali dieci anni per recuperare la detrazione. È quanto propone l’Ance — scrive Il Sole 24 Ore — in vista del piano di prevenzione a lungo termine “Casa Italia”, annunciato dal premier all’indomani del terremoto. L’Associazione dei costruttori sta calcolando esattamente anche il perimetro prioritario di intervento, che globalmente riguarda oltre 5,7 milioni di edifici, tra pubblici e privati, residenziali e non. Di questo insieme, il 90% sono case: 914mila edifici residenziali nei 705 Comuni in zona 1 (massimo rischio sismico) e 4,2 milioni di edifici nei 2.202 Comuni in zona 2 (ma in quest’ultimo caso manca il numero della città di Roma, in corso di indagine, il cui territorio interessa due zone di rischio). Quella dell’Ance è la prima risposta strutturata e con un supporto di numeri aggiornati alla sollecitazione “ecumenica” del premier Matteo Renzi, per condividere un piano di prevenzione di lungo termine e respiro nazionale. Ed è anche in linea con la proposta lanciata dallo stesso Sole 24 Ore all’indomani del sisma. Tra le altre cose l’Ance chiede un termine, congruo ma definito, per la messa in sicurezza: massimo 10 anni per le costruzioni in zona 1, e massimo 20 anni per quelle in zona 2.

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